• 5 ottobre 2024

Presentato il volume "La Carta Bergamo-Brescia Delle Aree Protette Periurbane 2023"

 
 
 
 
La Carta Bergamo-Brescia delle Aree protette Periurbane 2023
 
Presentata la pubblicazione: il futuro delle periferie al centro
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Venerdì 4 ottobre. Aree protette periurbane: quale futuro? Se ne è parlato questa mattina nella sala consiliare del Comune di Bergamo, durante il seminario promosso dal Parco dei Colli di Bergamo.
 
Lo spunto è la presentazione del volume realizzato in occasione della Carta Bergamo-Brescia Delle Aree Protette Periurbane 2023, promossa dal Parco dei Colli di Bergamo, Parco delle Colline di Brescia, Comune di Bergamo e Comune di Brescia, insieme a molti partners aderenti (PLIS, Istituzioni pubbliche e private) nell'anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.
 
Fortemente voluta dalle due città e dai parchi sovraurbani coinvolti, rappresenta oggi una delle legacy di BgBs2023. Il documento (che ha preso il via con il processo partecipativo “Il cammino dei parchi periurbani verso BGBS 2023” coordinato dal Centro studi per il territorio “Lelio Pagani”) consente di non disperdere e anzi portare avanti il proficuo lavoro fatto, “verso un'alleanza con la natura e per l'abitabilità della terra”. L’obiettivo è impegnare i Parchi di cintura periurbana ad agire per l’ambiente e la qualità della vita mediante la valorizzazione degli aspetti naturalistici, paesaggistici e storico-culturali delle periferie delle due città. Periferie che diventano laboratori di innovazione, perché seppure costituiscano i margini del centro cittadino - e per questo a volte siano sfavorite - nei secoli hanno rappresentato le aree dinamizzanti il centro rivolte a multiple funzioni a cui oggi si affiancano nuove aree ricche di biodiversità che hanno colonizzato aree dismesse o fabbriche abbandonate che possono diventare piazze e luoghi di ritrovo per condividere e formarsi ad un nuovo rapporto con la natura.
 
A quasi un anno dalla sottoscrizione della Carta Bergamo-Brescia delle Aree Protette Periurbane 2023, nel novembre 2023, la presentazione del volume che ne indaga i principi e operatività. Tra le azioni previste, rendere le aree periurbane spazi di socialità e coesione sociale, utilizzando anche gli strumenti di pianificazione territoriale nelle diverse scale di riferimento, partendo dai Pgt dei singoli Comuni ai quali si chiede di rispettare i principi nelle scelte operative.
 
Abbiamo il dovere di prenderci cura dell'ambienteha dichiarato Elena Carnevali, sindaca di Bergamo -. La crisi climatica che stiamo attraversando e viviamo così duramente, ci spinge a riflettere su cosa significa poter continuare a vivere su questo pianeta, mettendo in gioco il nostro futuro. La Carta contiene importanti principi e valori, in coerenza con i principi innovativi dell'Unione europea e rappresenta una guida per la tutela, cruciale, delle aree periferiche. Vorremmo però che il centro e le periferie fossero un unicum che ci spinge a lavorare e riflettere. La Carta stessa definisce le periferie laboratori di innovazione, nuovi spazi di tutela e luoghi in cui migliorare la qualità della vita. Un Comune ha il compito di andare oltre la definizione di una Carta strategica di intenti, deve trasformare quegli impegni presi in azioni concrete, integrandoli nel principale strumento che guida lo sviluppo della nostra città: nel Piano di Governo del Territorio. Solo così possiamo fare la differenza nel costruire un futuro sostenibile e condiviso.
E nel PGT abbiamo stretto una collaborazione importante con il Parco dei Colli, che ci ha consentito di arrivare a una misura unica e senza precedenti nella sua portata che è quella dell’allargamento del Parco, con l'istituzione del nuovo Parco delle piane agricole di oltre 3,3 milioni di mq di aree nella parte sud della città che si sommano ai 15 milioni già vincolati, arrivando a un valore di circa 18 milioni di metri quadri su una città che ha una superficie di quasi 40 milioni di metri quadri, quindi quasi la metà”
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Siamo qui a presentare il lavoro fatto per arrivare alla sottoscrizione della Carta, una guida che ci aiuta a riflettere su come fare e agire – ha affermato Oscar Locatelli, presidente del Parco dei Colli di Bergamo -. In una fase storica in cui è difficile individuare un chiaro orizzonte dobbiamo riempire di contenuti il presente, non il futuro, senza avere paura dell'utopia. Dobbiamo prendere esempio da chi, 50 anni fa, pensò e creò i Parchi regionali, cercando di alzare il livello di pianificazione del territorio, scegliendo tra cura e prepotenza, società e ipocrisia, messa in gioco e presupponenza”.
 
"Quello dei Parchi è un percorso virtuoso, sia dal punto quantitativo, con l'estensione delle aree protette che crescono, sia dal punto di vista qualitativo – ha dichiarato Jonathan Lobati, consigliere di Regione Lombardia e presidente della IV Commissione del Consiglio Regionale -. Temporalità, reciprocità e cura sono i temi su cui dobbiamo lavorare per il futuro".
 
Abbiamo bisogno di verde perché migliora il benessere dei cittadini, c'è una necessità pubblica, possiamo dire che i Parchi sono un presidio sanitario perché migliorano la qualità della vita delle persone – ha affermato Marzio Marzorati, coordinatore regionale di Federparchi -. La sfida è essere, come Parchi, uno degli elementi di modernità sicuramente lavorando sulla conservazione e tutela della biodiversità, perché altrimenti non abbiamo la bellezza ma anche rispondendo alle necessità determinate dalla crisi climatica. I Parchi sono una realtà importante che hanno forti ricadute sul territorio, anche dal punto di vista economico. I Parchi con le loro attività fanno parte di quel patrimonio che ogni anno viene offerto e valorizzato per il turismo e la proposta culturale per le tante persone che visitano il nostro paese”.
 
L’Università degli studi di Bergamo – ha dichiarato Elisabetta Bani, Prorettore alla Terza Missione Università degli studi di Bergamo - è storicamente impegnata attraverso tutte e tre le sue missioni - Didattica, Ricerca e Terza Missione - nello sviluppo territoriale e della tutela dell'ambiente e del paesaggio. In concreto, abbiamo attivo l'Osservatorio permanente sul paesaggio presso l'ex monastero di Astino, siamo in dialogo con le istituzioni locali e regionali che supportiamo nelle progettualità delle aree interne. Collaboriamo anche a livello internazionale, ad esempio in seno al consorzio BAUHAUS 4EU, un progetto europeo per promuovere il cambiamento in chiave transcalare. Grazie ai nostri docenti, studenti, ricercatori e centri come il Centro Studi del Territorio L. Pagani, siamo orgogliosi di essere una risorsa per il territorio e per il suo futuro”.